La storia del Duomo - Cosenza la città dei Bruzi

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La storia del Duomo

I Monumenti


Il Duomo


Il Duomo fu costruito in forme romaniche verso la metà del sec.XII e in parte rifatto dopo il 1184, in seguito ai danni di un disastroso terremoto.
Nella prima metà del secolo successivo fu completamente rinnovato nel transetto e nella decorazione plastica della facciata, secondo i modelli cistercensi e florensi rielaborati alla Sambucina e a S.Maria della Matina.
La ricostruzione fu comunque lenta e si completò solo nel 1222, anno in cui fu consacrata alla presenza dell'lmperatore Federico II.





Le trasformazioni del 1748 modificarono la chiesa con una sovrastruttura barocca. Tra il 1886 e il 1889 furono restituiti allo stile gotico il transetto e il coro. Negli anni quaranta, sotto la guida dell'arcivescovo Aniello Calcara i lavori, finalmente vennero completati.
Liberate le navate dalle sovrastrutture e decorazioni barocche, fu restituito anche alla facciata l'aspetto originario


La tomba di isabella d'Aragona




Nel transetto sinistro si trova la tomba di Isabella d'Aragona, figlia di Giacomo I d'Aragona e moglie di Filippo III l'Ardito re di Francia, morta a Cosenza nel 1271 per una caduta nel fiume Savuto, mentre ritornava dal lontano Oriente attraverso la Calabria.
L'opera, di artista francese, è a forma di trifora gotica trilobata, con un quadrifoglio nell'alto, comprendente tre statue:la Madonna col Bambino nel centro, la Regina in ginocchio a sinistra ed il marito Re di Francia, o il conte di Nevers, prostrato a destra.
L'opera è attribuibile a maestranze francesi del sec.XIV.


La Madonna del Pilerio



La prima cappella, è dedicata alla Madonna del Pilerio che, come riporta la tradizione, salvò i cosentini dalla terribile pestilenza del 1602 e dal terremoto del 1783.
Sopra l'altare barocco, composto da marmi policromi, (attribuito alla bottega di Giuseppe Sammartino, sec.XVIII) è collocato il quadro della Vergine del Pilerio.
Da notare una macchia sulla guancia, segno secondo i fedeli, che la Vergine attrasse su se stessa il morbo liberandone i suoi devoti.
Dal punto di vista artistico, il dipinto, dopo il suo restauro, è risultato uno splendido originale della fine del 1200.



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